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Channel: Commenti a: Fatti, non parole: il lavoro che non c’è e quello che uccide
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Di: gaetano casetti

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Benché il problema della casta politica esista, varrebbe la pena cessare di guardare al dito. I borboni di questo secolo conoscono bene il popolo sottostante, non meno immobile. Sanno ben interpretare i messaggi dei padroni veri – e cioè il potere finanziario, da tempo transnazionale. La colpa principale ce l’ha il popolo bue. La crisi – se c’e’ – è della classe degli intellettuali e del ceto medio, ormai affermatosi – quando si afferma – o come fiancheggiatore della burocrazia o – frontalmente – come conoscitore dei suoi riti.
In definitiva, se non siamo più capaci di produrre edifici, meccaniche o comunque offerte di mercato efficienti, efficaci ed accessibili (cioè che costino poco e diano prestazioni) non è problema che può risolvere né Letta, né Berlusconi, né Renzi.
Ormai la gente normale (o la classe dirigente normale) ha sviluppato competenze solo nelle inermediazioni economiche e politiche, e non nella produzione di beni e servizi, ivi compresi l’education, l’arte e la cultura.
Conclusioni: scappare.


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